martedì 13 gennaio 2009

Ricordando Mimì


Ricordare Domenica Marchese, meglio conosciuta come la maestra Marchese, mi sembra un atto doveroso. Lei è stata la mia insegnante alle scuole elementari, pochi sono coloro che non l'hanno conosciuta, parlo della mia generazione, ma noi siamo quelli della sua ultima classe, prima di essere "rinchiusa" nel silenzio. Di lei si raccontano leggende metropolitane, di amanti innominabili, o meglio ancora non conosciuti, ma a detta di tutti esistenti. Mimì, ha sempre parlato di due grandi amori: il primo per una donna,una suora, sua insegnate alle magistrali, per la quale nutriva un amore platonico, il secondo, un uomo, sconosciuto, mai rivelato a nessuno neanche agli amici più stretti, ma "il paese conosce questo nome". Si suol dire vox populi...ma questo mi sembra più voglia di farsi gli affari degli altri piuttosto che pensare ai propri. Tacciata per "malata di mente, pazza,squilibrata" Mimì celava una lucidità incredibile, e con questa si permetteva di dire tutto quello che pensava in faccia alla gente, vedi "il berretto a sonagli di Pirandello" e questi ridevano davanti alle sue verità, tanto è pazza dicevano. Ma la cosa che saltava subito all'occhi era il fatto che tutti avevano un senso di timoroso rispetto e riuscivano a parlare solo quando Lei era già andata via, coraggiosi! La piccola gigante, Mimì, la Maestra, è stata condannata dal suo mal di vivere, condannata dalla vita stessa a vivere, quando il suo unico sogno era morire, queste le parole che mi diceva e che pensava. Alla fine ce l'ha fatta, se ne è andata ed ha lasciato un vuoto che difficilmente potra essere colmato. il coraggio, la forza, la passione e l'amore hanno caratterizzato la vita di questa piccola grande donna.Per ricordarla dedico a tutti coloro che l'hanno conosciuta ed amata un brano, che lei stessa dedico alla sua amata Elia, nome dato da lei, da Elio il Dio sole.




Elia mi incanta, mi disincanta:
forte mi illude, mi disillude.
D'Elia mi beo qual nuovo Orfeo.
DElia a ogni loco m'accendo e infoco.
sottil veleno nasce d'amor,
serpeggia in seno ogni dolor.
sorgono i dubbi, l'ira gelosa
e mai riposa l'ansante cor.
Elia è un mistero dolce-velato,
sempre al mio lato la sogno e spero.
mille desiri, pene e sospiri,
fan le canzoni balzare in cor.
Nella mestizia, nella letizia,
solo cantando mi vo placando.
D'Elia è il mio canto, tutto l'incanto.
Musica e luce Elia conduce.

Grazie Mimì...

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