sabato 31 gennaio 2009

LA SCELTA


Qualche giorno fa, trovandomi in giro per il paese mi fermo a chiacchierare con dei ragazzi. Poco distante da noi un altro gruppo, ragazzi, uomini adulti e qualche adolescente, chiacchieravano tra loro riguardo la condizione giovanile misilmerese, palesemente dirotto la mia attenzione e curiosità verso il discorso e sento: "i giovani misilmeresi si dividono in due categorie, quelli che si interessano di religione e politica e conducono una vita sana e cristiana e i drogati e gli alcolizzati". Rimango esterrefatto ma non indignato. Esterrefatto perché questo discorso proveniva da un ragazzo poco più che ventenne, e gli altri, adulti compresi, annuivano all'affermazione. Come ho già detto in un post precedente, mi da fastidio sentire catalogare l'individuo in una casistica o statistica, figuriamoci ridurre l'uomo a due categorie.Quindi facendo una piccola analisi possiamo essere o catto/politici oppure tossico/alcolizzati. Naturalmente cerco sempre di ironizzare e usare un minimo di intelligenza per filtrare il tutto, ma questa cosa non riesco a mandarla giù. Non ci riesco perché sono convinto che il ragazzo non parlava per analisi propria, ma semplicemente il suo pensiero è frutto di una contaminazione mediatica, politica e sociale. Sembra che il mondo si sia diviso in due grandi schieramenti, un po come le due squadre di amici delle De Filippi, o siamo bianchi o blu, una volta era bianco e nero, ma a quanto pare il blu va molto di moda...ne parlo con i ragazzi con cui chiacchieravo e, non ripeto i commenti per decenza, ne esce fuori una bella discussione. Trovano inconcepibile l'idea che se non sei cattolico praticante, se non ti schieri politicamente sei un rifiuto della società, e tirano fuori frasi Cristiane con la C maiuscola, da fare impallidire qualche dottore della chiesa. Mi accorgo che lo "smarrimento religioso e politico" sta appunto nella mancanza di ideali non contaminati. Il messaggio è chiaro, mi riferisco al credo,ma manca di sostanza. quando dico sostanza non mi riserisco all'aspetto spirituale, ma bensì al modo di agire. Ad oggi ascoltando i loro pensieri, mi rendo sempre più conto che i ragazzi, i tossico/alcolizzati,scusate l'ironia, hanno una spiritualità profonda, attenzione: spiritualità non è uguale a religiosità, e ricercano, attraverso il dialogo, il confronto e il non dare tutto per scontato, delle risposte.La considerazione ultima, ma non ultima è: si è vero sono drogati, ma di vita, sono alcolizzati, ma dalla ricerca del SE.
Qualcuno ha detto: Non giudicare...
ed io voglio aggiungere una frase tratta dai vangeli apocrifi e non ho mai capito cosa ci sia di così eretico:


"Il regno di Dio è dentro di te e tutt'intorno a te,
non in templi fatti di legno e di pietre.
Spacca un pezzo di legno
e io ci sarò,
solleva una pietra
e mi troverai"

Grazie ragazzi, siete fantastici.

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